Limitare i danni, potenziare i vantaggi
Questo il titolo di un articolo di Roberto Franchini, presidente di ENDO-FAP, pubblicato sul numero di aprile della rivista Tuttoscuola.
La riflessione di Franchini parte dal rischio che la pandemia possa generare una crisi generazionale, limitando in parte o del tutto l’accesso all’istruzione ed educazione per molti giovani, se non per intere generazioni.
La parola “crisi” in greco significa scelta: la crisi, dunque, nasconde opportunità che possono nascere da scelte, coraggiose anche, per superare limiti e condizioni negative e creare una situazione migliore, più funzionale.
Anche Papa Francesco, il 31 maggio 2020, nell’omelia di Pentecoste ha affermato: “Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”.
Il mondo della scuola è davanti ad una grande opportunità, scaturita proprio da una crisi, già in corso prima dell’emergenza sanitaria. Non si tratta solo di lavorare per colmare il cosiddetto digital divide, ma soprattutto di riflettere sul fattore umano: la relazione educativa tra formatore e allievo.
“L’attuale crisi del sistema educativo – scrive Franchini – potrebbe condurci ad un intelligente ripensamento del modo di “fare scuola”, facendo tesoro dell’esperienza di questi mesi per anticipare la transizione verso un modello che, paradossalmente, faccia della tecnologia una leva per la creatività, la relazione e l’inclusione“.